Codice a barre vs RFID. Conosci la differenza?
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In questo articolo andiamo ad affrontare un argomento cruciale per l’ottimizzazione della logistica moderna: le tecnologie di identificazione automatica. Parliamo in particolare del codice a barre e della radiofrequenza (RFID).
Contenuti Articolo
Introduzione
Il codice a barre e la tecnologia RFID sono entrambi strumenti fondamentali per tracciare e identificare prodotti all’interno della supply chain.
Il codice a barre è più diffuso ed economico, mentre la tecnologia RFID permette una lettura più rapida e automatizzata senza necessità di contatto visivo diretto.
Il codice a barre si basa su una rappresentazione grafica di dati in forma di barre di larghezza variabile, lette da uno scanner ottico. L’RFID, invece, utilizza chip elettronici, detti anche TAG, e onde radio per trasmettere informazioni a un lettore.
Storia delle due tecnologie
Prima di addentrarci nelle differenze e applicazioni, ripercorriamo brevemente la storia di queste due tecnologie.
Da dove nasce il codice a barre?
Il codice a barre è stato inventato nel 1949 da Norman Joseph Woodland e Bernard Silver. Il primo brevetto si basava su un codice a barre circolare, ma il formato attuale con linee parallele fu sviluppato negli anni ’70, quando i supermercati iniziarono ad adottarlo per la scansione dei prodotti alla cassa.
L’RFID, invece, ha radici che risalgono alla Seconda Guerra Mondiale. Gli inglesi svilupparono un sistema per identificare gli aerei amici da quelli nemici utilizzando segnali radio. Negli anni successivi, la tecnologia fu perfezionata e applicata a diversi settori, fino a trovare un utilizzo industriale dagli anni ’90 in poi. Ma solo dal 2000 in poi, la tecnologia diviene versatile e quindi multisettoriale, basti pensare ad esempio che i pagamenti elettronici contactless che oggi utilizziamo, si basano proprio su questa tecnologia.
Differenze sostanziali tra codici a barre e RFID
ene, entriamo nel vivo. Quali sono le principali differenze tra queste tecnologie?
l codice a barre richiede una linea di vista diretta tra il lettore e l’etichetta, mentre l’RFID no. Inoltre, i codici a barre sono generalmente etichette monouso e possono deteriorarsi, mentre i tag RFID sono più resistenti e possono essere riscritti.
Un’altra differenza sta nella capacità di lettura. Un lettore RFID può identificare simultaneamente più tag in un raggio definito, mentre il codice a barre deve essere scansionato singolarmente.
Esatto, e aggiungo che la radiofrequenza è più costosa rispetto ai codici a barre, il che ne limita l’adozione per certe applicazioni.
Applicazioni delle due tecnologie nella Logistica
n magazzino, i codici a barre sono ampiamente usati per la gestione dell’inventario e la tracciabilità dei prodotti. Gli operatori scansionano le etichette per aggiornare i database in tempo reale.
L’RFID, invece, è molto utile nei centri di distribuzione ad alta velocità, perché permette di identificare intere palette o container senza che gli operatori debbano fermarsi per ogni singolo articolo.
Un esempio concreto è la gestione dei flussi nelle piattaforme logistiche dei grandi retailer: i pallet vengono movimentati rapidamente grazie ai tag RFID, che ne trasmettono i dati ai sistemi di gestione.
Anche nell’automotive è molto usato: i produttori monitorano i componenti lungo tutta la catena produttiva.
Per non parlare del settore farmaceutico, dove l’RFID garantisce la tracciabilità dei medicinali e riduce il rischio di contraffazioni.
Un’altra applicazione interessante è nella gestione delle scorte nei magazzini automatici. I sistemi RFID consentono di monitorare in tempo reale le quantità disponibili e di prevenire rotture di stock.
Complementarità delle due tecnologie
Spesso si tende a pensare che l’RFID possa sostituire il codice a barre, ma in realtà non è così.
Le due tecnologie possono essere complementari.
In molte aziende si usa il codice a barre per i prodotti di minor valore e l’RFID per quelli più costosi o critici.
Inoltre, alcuni sistemi combinano entrambi: per esempio, le etichette ibride che includono un codice a barre e un chip RFID per offrire una doppia modalità di lettura.
Un’altra strategia è quella di adottare il codice a barre per la fase iniziale della catena di fornitura e implementare RFID nelle fasi più avanzate per migliorare l’automazione.
L’importante è valutare il ritorno sull’investimento e scegliere la soluzione più adatta in base al contesto aziendale.
Ricordiamo che la tecnologia deve essere funzionale alle esigenze operative!
Video
Video sui codici a barre e sulla tecnologia RFID realizzato insieme all’Ing Serena Arlotta.
Conclusione
In sintesi, il codice a barre resta una soluzione economica e diffusa, mentre l’RFID offre vantaggi di automazione e velocità.
A seconda del contesto, le aziende possono scegliere l’una, l’altra o una combinazione delle due per migliorare l’efficienza logistica.
Ricordiamo anche che la scelta della tecnologia dipende dalle esigenze specifiche di ogni azienda!
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Questo video e articolo sono stati realizzati con la collaborazione dell’Ing Serena Arlotta.
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Francesco
Ingegnere informatico, Consulente logistico e co-founder di Gazzetta Logistica. Mi occupo di Logistica dal 2012. Da alcuni anni lavoriamo alla realizzazione del software gestionale SWEET per la gestione del magazzino e dei trasporti, il quale sta riscontrando un buon successo nelle varie installazioni.