Oltre il Bonus: Ripensare gli Incentivi nella Logistica e nei Trasporti
- Home
- Oltre il Bonus: Ripensare gli Incentivi nella Logistica e nei Trasporti

In un settore come quello della logistica e dei trasporti, in continua evoluzione e sotto costante impulso a crescere, ripensare i sistemi di incentivo diventa una necessità.
La maggior parte dei modelli premianti, ancora oggi, resta ancorata ad una logica fortemente gerarchica: bonus legati a KPI individuali, riconoscimenti top-down, premi una tantum per chi raggiunge obiettivi misurabili in un arco di tempo definito. In molte realtà queste metodologie continuano a funzionare, ma in un contesto come quello attuale, caratterizzato da supply chain globali, team interfunzionali, trasformazione digitale, e nuove modalità di lavoro flessibile, la domanda è inevitabile: basta davvero aumentare i bonus economici o aggiungere benefit per stimolare le persone?
Oggi il valore si crea soprattutto con collaborazione, condivisione di competenze e capacità di adattamento rapido. Forse, allora, serve ripensare la logica stessa del riconoscimento.
- Valorizzare ciò che non è misurabile con un foglio Excel
Il contributo di un professionista della logistica non è riducibile ad un insieme di numeri: pensiamo a chi garantisce la continuità operativa in un picco stagionale, a chi individua soluzioni per risolvere problemi di sdoganamento, a chi coordina più reparti per evitare ritardi di consegna. Competenze come il problem solving, la capacità di fare squadra, la condivisione delle conoscenze, sono essenziali, ma raramente entrano nei sistemi di valutazione tradizionali. Allargare il perimetro di riconoscimento significa dare spazio e merito a soft skills che sono – di fatto – un vantaggio competitivo per l’intera struttura aziendale. - Incentivo non è solo denaro
Per definizione, un incentivo è uno stimolo, e – in quanto tale – ogni persona vi reagisce in modo diverso. Pensare che l’unica leva efficace sia quella economica è un errore, soprattutto in un comparto caratterizzato da turnover elevato e competenze sempre più specifiche.
Per alcuni professionisti della logistica può essere più motivante una formazione di alto livello su digitalizzazione o gestione dei dati, per altri una maggiore flessibilità dei turni, o la possibilità di crescere professionalmente passando dall’operatività di magazzino alla pianificazione dei trasporti. Personalizzare i sistemi premianti significa riconoscere e valorizzare queste diverse necessità, aumentando il senso di appartenenza e, di conseguenza, l’efficienza dell’intera filiera. - Il merito non viaggia solo in prima classe
Il valore non è direttamente proporzionale alla posizione gerarchica. Nel nostro settore, l’intuizione di un operatore di magazzino che propone una nuova disposizione delle merci può avere un impatto tanto rilevante quanto una decisione strategica di un Supply Chain Manager. Strumenti come la peer-to-peer recognition, gli incentivi legati alla sostenibilità (es. riduzione delle emissioni nella flotta) o la gamification possono dare voce a tutti i livelli, premiando collaborazione, innovazione e trasversalità – ingredienti chiave per mantenere alta la competitività in una logistica che corre veloce.
In definitiva, nella logistica e nei trasporti il successo non si misura solo in consegne puntuali o costi ottimizzati, ma nella capacità di un’organizzazione di riconoscere che il vero valore non appartiene solo a chi sta in cabina di regia, bensì a chi, ogni giorno, contribuisce al successo collettivo della catena.
Perché, in un ecosistema in cui ogni anello conta, il riconoscimento deve viaggiare alla stessa velocità delle merci.
- Condividi
Maddalena Tagliabue
Supply Chain Talent Consultant freelance e appassionata di scrittura. Ho ideato Revologix per essere agente di cambiamento. Specializzata in Logistica e Trasporti, ex Head Hunter presso primarie società di consulenza. Laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche, con un Master di Specializzazione in Human Resources Management.