Picker to Goods: un altro metodo di preparazione degli ordini

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Picker to goods

In questo articolo parliamo del metodo di preparazione degli ordini con il sistema “Picker to Goods”.

Oggi esploreremo questo approccio, che è il più classico, ma a volte potrebbe essere il più efficiente.

Significato di picker to goods

Cominciamo con una definizione: il “Picker to Goods” è un sistema in cui i preparatori (pickeristi) si spostano verso i prodotti da prelevare.

Le stazioni di lavoro si spostano lungo i corridoi del magazzino, portando i preparatori direttamente in prossimità dei prodotti da prelevare. I pickeristi possono effettuare l’operazione di spostamento, camminando semplicemente e portando con se un carrello, oppure spostandosi su un carrello commissionatore, oppure in maniera più evoluta, vengono trasportati da un carrello automatico che si sposta autonomamente tra i corridoi del magazzino.

In questo ultimo caso, il sistema “Picker to Goods” utilizza tecnologie avanzate come sensori e software per identificare gli ordini e localizzare i prodotti richiesti. Le stazioni di lavoro a guida autonoma si spostano verso i prodotti e consentono ai preparatori di prelevare direttamente gli items dagli scaffali o dai contenitori dove vengono stoccati.

Tecnologie e vantaggi del sistema

Oltre alle stazioni di lavoro autonome, molte altre tecnologie entrano in gioco. Sensori di rilevamento, algoritmi di navigazione avanzati e connettività wireless sono fondamentali per garantire un funzionamento ottimale.

Analizziamo i vantaggi di questo sistema. Innanzitutto, riduce drasticamente il tempo impiegato per preparare gli ordini. I preparatori vengono guidati in maniera automatica tra gli scaffali, e non devono scegliere loro il percorso. Gli spostamenti ripetitivi e i sollevamenti pesanti vengono ridotti, contribuendo al benessere dei dipendenti e riducendo il rischio di lesioni.

Svantaggi

Tuttavia, come sempre, ci sono anche degli svantaggi da considerare. L’implementazione iniziale del sistema “Picker to Goods” automatizzato richiede un investimento considerevole. Le stazioni di lavoro autonome e le tecnologie associate possono avere costi significativi sia iniziali che di manutenzione.

E poiché, come abbiamo detto anche negli articoli precedenti, il sistema si basa sull’automazione, potrebbe verificarsi una certa dipendenza dalla tecnologia. Eventuali guasti o interruzioni tecniche potrebbero causare rallentamenti o interruzioni dell’operatività.

Video

In questo video della catena Pillole di Logistica vengono mostrate anche alcune immagini del funzionamento di questo metodo di preparazione degli ordini

Conclusioni

In conclusione, il “Picker to Goods” sta dimostrando il suo potenziale nel trasformare la preparazione degli ordini. L’automazione delle stazioni di lavoro porta a vantaggi come una maggiore efficienza e il benessere dei lavoratori, ma richiede un investimento iniziale considerevole e una gestione attenta per evitare possibili interruzioni.

Se la tua azienda offre un servizio relativo a questo metodo di preparazione e vuoi pubblicizzarla in questo articolo, oppure se la tua azienda utilizza questi metodi di preparazione, contattaci subito tramite la pagina contatti per capire come inserire il tuo contatto in questo articolo.

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Francesco

Ingegnere informatico, Consulente logistico e co-founder di Gazzetta Logistica. Mi occupo di Logistica dal 2012. Da alcuni anni lavoriamo alla realizzazione del software gestionale SWEET per la gestione del magazzino e dei trasporti, il quale sta riscontrando un buon successo nelle varie installazioni.

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